• Indici di colestasi e diagnosi

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    Indici di colestasi quale funzione hanno

    In ambito clinico il ricorso agli indici di colestasi permette di indagare diversi quadri patologici dal momento che si tratta di parametri di laboratorio che consentono di valutare il comportamento della funzione biligenetica del fegato e di verificare l’escrezione di bile dalle vie biliari. Si identifica con il termine di colestasi quella condizione di stasi con flusso retrogrado della bile verso il sangue, a causa di un deficit nella secrezione verso il letto biliare o per aumentata pressione a valle queste condizioni ostacolano in questo modo il flusso della bile che non è in grado di scorrere dal fegato al duodeno. La colestasi si viene ad evidenziare in associazione a diverse patologie che vanno a compromettere il regolare flusso della bile verso il duodeno. Si distinguono sostanzialmente due forme di colestasi: quella intraepatica nel caso in cui l’ostruzione biliare è interna al fegato, quella extraepatica si palesa quando il blocco della bile è localizzato all’esterno dell’organo. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Colestasi intra ed extraepatica diagnosi. Continue reading

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  • Vitamina D transaminasi alte

    Vitamina D transaminasi alte: come ne determina la riduzione

    Da quanto dimostrato da recenti studi, la vitamina D oltre a proteggere il fegato contribuisce inoltre ad abbassare i valori di transaminasi alte, se ne deduce quindi che i soggetti che sono soliti consumare alimenti ricchi di questa fonte sono meno esposti a sviluppare problematiche a livello epatico. Assume quindi un ruolo centrale la dieta per garantire all’organismo l’adeguata dose giornaliera di vitamina D, e tra i cibi che contengono un buon apporto di vitamina D ci sono: salmone, tonno, aringa, ostriche, caviale, tuorlo d’uovo, latticini, verdure a foglia verde, olio di fegato di merluzzo, cereali arricchiti, tofu, latte di soia, funghi, mele, arance; un’altra fonte preziosa è rappresentata dai raggi solari, di fatto la vitamina D viene sintetizzata attraverso la pelle quando la lunghezza d’onda della radiazione solare è pari ad una determinata intensità che si raggiunge solitamente durante l’estate. Questa vitamina è indispensabile per la salute generale del corpo in quanto è in grado di agire in distretti dell’organismo in maniera specifica. Per altre notizie si rimanda alla lettura dell’articolo Vitamina K: eventuali deficit. Continue reading

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  • Transaminasi alte tumore del pancreas

    Transaminasi alte tumore del pancreas

    Tra le possibili cause delle transaminasi alte bisogna menzionare anche il tumore del pancreas che si conferma essere un tumore particolarmente aggressivo, ed infatti la neoplasia pancreatica costituisce una delle prime cause di morte tumore-correlata. Oltre a caratterizzarsi per un alto tasso di aggressività, l’adenocarcinoma del pancreas risulta anche difficile da diagnosticare, un altro aspetto negativo è dato dalla mancanza di una terapia efficace, questo insieme di fattori determina a sua volta una prognosi dall’esito frequentemente negativo, con un’alta mortalità, soprattutto in presenza di un quadro clinico particolarmente severo. Per cui la prognosi del carcinoma del pancreas risente profondamente dalla precocità della diagnosi, che può favorire un trattamento risolutivo mediante il ricorso ad un intervento chirurgico dal momento che in alcuni casi la neoplasia risulta resecabile. Tra i principali fattori di rischio dell’insorgenza del carcinoma del pancreas sono rappresentati da: componente genetica, età avanzata, consumo di alcool, fumo di sigaretta. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Alterazioni del fegato transaminasi gpt. Continue reading

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  • AMPK: l’enzima che vigila sui depositi di energia

    AMPK: compiti svolti

    L’enzima chiamato AMPChinasi o più semplicemente AMPK ha il compito di vigilare sui depositi di energia presenti nell’organismo, ma è definito anche “enzima della vita” in quanto svolge compiti indispensabili; di fatto l’attivazione di questo enzima, determina la formazione di nuovi mitocondri, ma allo stesso tempo prende parte ad altre funzioni quali: favorisce lo sviluppo di energia dai grassi, limita il meccanismo di sintesi del colesterolo, tende a migliorare il flusso sanguigno. Un ruolo centrale spetta ai polifenoli che sono in grado di attivare l’AMPK, che nello specifico aiutano la cellula a raggiungere uno stato energetico ottimale. Tutto ciò ha importanti implicazioni sul funzionamento del nostro organismo. Il buon funzionamento generale del corpo si avvale quindi di un metabolismo efficiente dell’enzima ma alcuni fattori eziologici possono interferire sul lavoro di questo enzima e tra le cause principali ci sono: l’invecchiamento, il diabete, un deficit genetico relativo ad un’alterazione nella programmazione dei geni che possono inibire l’attività dell’AMPK determinando come conseguenza le fonti di energia a disposizione dal corpo. Per altre informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Quadro clinico dell’epatopatia alcolica. Continue reading

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  • Malattia epatica policistica isolata come si evidenzia

    Malattia epatica policistica isolata

    La comparsa di cisti disseminate in tutto il fegato definisce il quadro clinico della malattia epatica policistica isolata che è una patologia genetica autosomica dominante: le cisti epatiche sono dovute ad una crescita smodata dell’epitelio biliare o alla dilatazione delle ghiandole peribiliari. La maggior parte dei casi di malattia epatica policistica isolata viene ereditata come carattere autosomico dominante (ADPCLD) causata solitamente da mutazioni nei geni PRKCSH o SEC63, ma possono venir implicati anche altri geni. Questa malattia tende a colpire con maggiore frequenza le donne rispetto ai maschi ed in genere il numero e le dimensioni delle cisti aumentano con l’età. Molti pazienti sono asintomatici, quando si evidenziano le manifestazione dei sintomi esse sono strettamente connesse con l’entità delle cisti che si traduce con la distensione dell’addome, il reflusso gastroesofageo, la dispnea, il dolore alla schiena da epatomegalia. Possono registrarsi anche delle complicanze che si traducono in genere nella percezione di un dolore addominale acuto mentre la funzione epatica viene conservata in maniera normale; possono palesarsi poi dei sintomi extra-epatici anche se rari comprendono in genere gli aneurismi intracranici di piccole dimensioni, possono sorgere anche casi l’epatomegalia può portare alla malnutrizione. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Analisi del sangue per valutare la funzionalità epatica. Continue reading

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  • Deficit di alfa-1-antitripsina

    Deficit di alfa-1-antitripsina come si evidenzia

    Una malattia ereditaria come il deficit di alfa-1-antitripsina è dovuto alla mancanza di una glicoproteina  formata da carboidrati e proteine complesse ossia la cosiddetta alfa-1-antitripsina. Questo disordine di tipo genetico si trasmette per via autosomica recessiva a causa della diminuzione della proteina a livello ematico ma anche epatico, nello specifico nel fegato si va ad accumulare una variante anormale della alfa 1-antitripsina che si deposita in eccesso soprattutto negli epatociti determinando in questo modo un’ostruzione di tipo meccanico che può evolvere nel quadro clinico dell’insufficienza epatica. Nella fase di esordio il deficit di alfa-1-antitripsina si presenta con sintomi che coinvolgono l’apparato respiratorio causando dispnea, fischi e rantolii, in seguito a causa della persistenza della malattia si possono registrare deficit acuti della proteina che possono determinare non solo disordini a livello epatico ma anche altre problematiche tra cui enfisema e broncopneumopatia cronica ostruttiva. Per altre informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Funzionalità epatica albumina. Continue reading

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  • Infiammazione del fegato rimedi naturali

    Infiammazione del fegato rimedi naturali

    Nel caso in cui intervengono diversi fattori che determinano l’infiammazione del fegato si possono adoperare diversi rimedi naturali con lo scopo di prendersene cura cercando di ripristinarne lo stato di salute ottimale. A questo organo spettano diversi compiti importanti per il corretto funzionamento dell’organismo in generale visto che al fegato spetta la trasformazione degli alimenti in energia, ma anche l’eliminazione delle tossine, inoltre è in grado di regolare i livelli di grasso e degli amminoacidi. Quando il fegato si gonfia in maniera anomala è bene prima di tutto risalire alle cause che hanno determinato questa alterazione anche se le cause più frequenti sono rappresentate dal consumo eccessivo di alcol, lo sviluppo di infezioni di carattere virale, il quadro clinico dei diversi tipi di epatite. Oltre a seguire il trattamento farmaceutico indicato dal medico, qualora la causa non sia grave si può optare anche per la strada dei rimedi naturali con lo scopo di favorire la guarigione del fegato infiammato. Maggiori notizie si trovano su Danno epato-biliare enzimi. Continue reading

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  • Amilasi per verificare la funzionalità del pancreas

    Amilasi per verificare la funzionalità del pancreas

    Tra gli enzimi che aiutano la fase digestiva, l’amilasi rappresenta un parametro utile per verificare la funzionalità del pancreas, per cui in presenza di livelli alti oppure bassi si possono diagnosticare eventuali alterazioni della funzionalità pancreatica. Quando si parla di amilasi si fa riferimento ad un gruppo di enzimi metabolici presenti anche a livello delle ghiandole salivari, dell’intestino, delle tube dell’apparato genitale femminile, ma questi enzimi vengono anche secreti da fegato, reni e polmoni. In condizioni normali l’amilasi è presente in piccole concentrazioni nel sangue e nelle urine, se invece il soggetto presenta dei problemi i livelli di questi enzimi aumentano sia a livello ematico che nelle urine. Si riscontrano degli aumenti dei valori nel caso di diverse condizioni patologiche quali: pancreatite, dotto pancreatico ostruito, formazioni tumorali. In genere questo esame si esegue per formulare la diagnosi della pancreatite, per cui dall’indagine sierica è possibile identificare nel soggetto la condizione di pancreatite acuta. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Enzimi digestivi e fase digestiva. Continue reading

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  • Funzionalità epatica albumina

    Funzionalità epatica albumina

    Tra i parametri che vengono presi in considerazione per valutare la funzionalità epatica si rileva anche l’albumina che è una delle proteine prodotte dal fegato, il cui compito è quello di contrastare le infezioni in corso. Nello specifico tra le diverse funzioni espletate dall’albumina ci sono compiti fondamentali quali: trasporta gli anioni organici; favorisce la circolazione la bilirubina non coniugata; prende parte al trasporto degli ormoni tiroidei, dell’estrogeno e del cortisolo quando le globuline specifiche sono saturate; mantiene costante la pressione oncotica del plasma; fornisce una riserva di aminoacidi. Se dagli esami si riscontrano dei livelli di albumina e proteine totali più bassi rispetto ai valori normali bisogna approfondire le indagini per verificare la presenza di eventuali problemi o lesioni a livello epatico. Gli esami della funzionalità epatica sono utili in quanto forniscono diverse informazioni tra cui: l’identificazione di un’infezione al fegato; valutare la gravità di una malattia epatica; monitorare la progressione di una condizione patologica per verificare se la terapia suggerita funziona bene; tenere sotto controllo i possibili effetti collaterali dei farmaci. Maggiori informazioni su Quadro clinico dell’epatopatia alcolica. Continue reading

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  • Accumulo di grasso nel fegato NASH

    Accumulo di grasso nel fegato NASH

    A causa dell’eccessivo accumulo di grasso nel fegato nella forma di trigliceridi si può verificare l’insorgenza della steatoepatite definita a livello clinico NASH (NonAlcoholic SteatoHepatitis) che rappresenta la forma più preoccupante di steatosi non alcolica che può scatenare diversi gradi di fibrosi. Questa forma di steatoepatite è associata ad un decorso progressivo che può portare alla cirrosi, al quadro clinico dell’insufficienza epatica terminale, oppure verso l’HCC (hepatocellular carcinoma) ossia l’epatocarcinoma. L’accumulo di grasso nel fegato si accompagna in tal caso ad un processo di flogosi ma anche la formazione di lesioni epatiche; nella maggior parte dei casi i soggetti colpiti da steatoepatite non alcolica non risentono di sintomi. La patologia può assumere anche dei connotati gravi riconducibili al quadro clinico dell’epatopatia alcolica, in questa condizione il fegato viene interessato da danni di carattere permanente che ne alterano il corretto funzionamento. Per altre informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Quadro clinico dell’epatopatia alcolica. Continue reading

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