Cosa c’è alla base delle transaminasi altissime?
Le transaminasi altissime designano l’ipertransaminasemia severa, che si manifesta in casi patologici ben precisi che comprendono l’epatite virale acuta o quella autoimmune, quella autoimmune, o in caso di epatite da farmaci severa, e infine il morbo di Wilson. Andiamo a vedere più nel dettaglio in cosa consistono le suddette patologie. ( Si veda anche il seguente articolo Le transaminasi altissime che cosa indicano?).
Dall’epatite al morbo di Wilson
Per epatite virale acuta si intende un’infiammazione epatica di origine virale, e tra i maggiori responsabili dell’infezione si evincono il virus Epstein-Barr, il citomegalovirus e l’herpes simplex. Questa malattia presenta una remissione spontanea. (Si veda anche Transaminasi alte e l’epatite : esiste un nesso?)
L’epatite autoimmune è una patologia epatica caratterizzata dalla presenza in circolo di anticorpi specifici, in base ai quali è possibile distinguere tre forme della stessa:
- tipo 1 caratterizzato dalla presenza degli anticorpi antinucleo e antimuscolo
- tipo 2 caratterizzato dalla presenza degli anticorpi antimicrosomi delle cellule renali ed epatiche
- tipo 3 caratterizzato dalla presenza di anticorpi anticitocheratine plasmatiche.
L’epatite da farmaci è caratterizzata dalla morte delle cellule epatiche, a causa di un’infiltrazione di cellule infiammatorie.
Il morbo di Wilson è una malattia rara che causa un eccessivo accumulo di rame nel fegato. Essa è causata da un difetto genetico che si traduce in un errore del trasportatore di rame presente nelle cellule del fegato; ciò comporta una minore escrezione biliare e il conseguente accumulo del metallo nell’organo epatico.
Questa sono solo alcune delle maggiori cause che portano alle transaminasi altissime, ed è giusto precisare che le stesse non sono gli unici sintomi delle sopra presenti patologie, ma rappresentano un aiuto diagnostico in più. Quindi, in conclusione è necessario dire che le informazioni riportate in questo articolo sono solo a scopo puramente indicativo ed informativo e non devono essere utilizzati per la formulazione di auto diagnosi. Per queste c’è il proprio medico curante.