Iperferritinemia conseguenze
A causa della condizione di iperferritinemia, se imputabile ad un sovraccarico di ferro, possono verificarsi delle conseguenze gravi per la salute dal momento che l’eccessivo accumulo di ferro ad opera della proteina deputata all’immagazzinamento del ferro può determinare la concentrazione del minerale in diverse sedi del corpo andando ad interessare degli organi vitali quali: cuore, fegato, polmoni, midollo osseo, ghiandole endocrine danneggiando le cellule dei tessuti. La ferritina alta è una condizione da monitorare perché potrebbe provocare l’insorgenza di diverse patologie tra cui: cirrosi, diabete, fibrosi, carcinoma epatico, cardiopatie, impotenza, artropatie delle articolazioni. È inoltre importante risalire alla causa che ha determinato l’aumento della ferritina nel sangue e tra i fattori eziologici più frequenti ci sono: processi di flogosi da imputare ad infezioni e malattie infiammatorie acute o croniche; un sovraccarico di ferro dovuto a scorrette abitudini alimentari; disturbi metabolici (diabete, iperuricemia, ipertensione arteriosa, obesità, ipertrigliceridemia, ipercolesterolemia); trasfusioni di sangue; necrosi di tessuti; emocromatosi ereditaria che causa un’alterazione nell’assorbimento del ferro; leucocemia. Per altre informazioni si rimanda alla lettura di Alfa-fetoproteina quale informazioni fornisce.
L’approccio terapeutico
Se la ferritina alta non è una conseguenza del sovraccarico di ferro bisogna avviare una cura specifica per risolvere il quadro clinico che ha determinato tra i segni clinici anche la condizione di iperferritinemia. Qualora invece la ferritina risulta alta come conseguenza di un sovraccarico di ferro allora si interviene generalmente con dei prelievi periodici di sangue per poter così eliminare i globuli rossi dove si concentra il ferro, offrendo la possibilità all’organismo di produrre dei globuli rossi sani; è utile poi adottare un regime alimentare incentrato sull’assunzione quotidiana di un basso quantitativo di ferro, il medico prescrive poi l’assunzione di chelanti per trasformare il ferro in un complesso più facile da filtrare da parte dei reni per favorirne in questo modo l’eliminazione attraverso le urine. Maggiori notizie si trovano su Determinazione delle transaminasi esami.