Enzimi delle transglutaminasi e celiachia

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Enzimi delle transglutaminasi e celiachia

Il gruppo di enzimi delle transglutaminasi sono particolarmente importanti dal punto di vista fisiologico in quanto si tratta di sostanze che prendono parte ad alcune reazioni biologiche fondamentali per l’organismo dell’uomo. Questi enzimi infatti sono coinvolti nel processo di catalizzazione della formazione di legami covalenti tra un gruppo aminico libero ed il gruppo γ-carbossiamidico di proteine che presentano residui di glutammina. Questi legami sono dotati da una forma di resistenza nei confronti della degradazione proteolitica, in questo modo sono disponibili in diversi processi tra cui: la formazione della cute, l’emostasi, la guarigione delle ferite, la morte cellulare programmata, la crescita tumorale. Esistono diversi tipi di transglutaminasi e per convenzione vengono classificati 8 diversi tipi di transglutaminasi (TGs) tra cui: quella plasmatica (fattore XII della coagulazione); la transglutaminasi prostatica; quella tissutale presente a livello del fegato, dell’endotelio e degli eritrociti; la transglutaminasi cheratinocitica; quella epidermica; la transglutaminasi X. Questo enzima si trova anche a livello dell’intestino provvedendo alla fase di digestione del glutine, i soggetti predisposti possono presentare un anomalo funzionamneto per cui l’organismo tende a produrre anticorpi che non riconoscono come proprio l’enzima e finiscono per attaccare erroneamente i villi intestinali ciò provoca difficoltà nell’assorbimento dei nutrienti; si parla in questo caso di transglutaminasi tissutale che è considerata l’autoantigene specifico della celiachia.

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Come si diagnostica la celiachia

enzimi delle transglutaminasi

enzimi delle transglutaminasi

L’anomalia che colpisce il soggetto celiaco si traduce in una modifica strutturale di alcune proteine, di fatto dopo l’esposizione alla gliadina ed alle prolammine contenute nel glutine le transglutaminasi tissutali catalizzano la modifica strutturale delle suddette proteine, che vengono riconosciute come anomale dal sistema immunitario: l’organismo cerca di difendersi da una proteina che considera pericolosa attivando una reazione infiammatoria che finisce per alterare la mucosa intestinale  compromettendo le capacità di assorbimento dei nutrienti. Per diagnosticare il disturbo si esegue il test anticorpale, ma è alquanto alto il rischio di falsi positivi con risultati che confermano la celiachia in soggetti che non sono colpiti dalla problematica e che invece presentano altre patologie; spesso per la conferma diagnostica di celiachia è necessaria una biopsia intestinale su un pezzetto di mucosa.

 

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